<$Ablativo Assoluto$> :) (con allegato il particio )
L'ablativo assoluto è una struttura sintattica della lingua latina.
Esso corrisponde in forma sintetica e implicita a una proposizione subordinata con valore per lo più temporale o causale (più raramente concessivo). È costituito da un nome, che della proposizione è il soggetto, e da un participio presente o passato (perfetto), concordato col nome in genere, numero e caso (ablativo appunto). Caratteristica principale è la completa assenza di vincoli sintattici tra questa espressione e la proposizione principale o sovraordinata. Da ciò l'aggettivo "assoluto" (absolutus), ovvero privo di legami.
Alcuni esempi
Con il participio presente, attivo
- CiceroneAbl. cenanteAbl. nuntius litteras Quinti attulit.
"Mentre Cicerone mangiava, un messaggero portò una lettera di Quinto"
In questo caso, si avrà una simultaneità tra la proposizione principale e quella subordinata.
Con il participio perfetto attivo
- PonteAbl. factoAbl. milites flumen transierunt.
"Dopo che il ponte era stato fatto, i soldati attraversarono il fiume."
Si nota qui che il participio passato (facto) deve essere interpretato nel senso di un'anteriorità temporale rispetto alla principale.
Con il participio passato (perfetto) di un verbo deponente (che ha valore attivo)
- Pompeianis ex castris profectis., Caesar equitatum praemittit .
Condizione di possibilità dell'ablativo assoluto è per l'appunto l'assenza di legami grammaticali con la reggente. Il soggetto non deve essere lo stesso e nella reggente non ci devono essere pronomi che si riferiscano al soggetto dell'ablativo assoluto.
Inoltre il participio perfetto può essere solo di un verbo transitivo attivo o deponente intransitivo (mnemonicamente si dice che solo i verbi D.I.T.A. possono avere l'ablativo assoluto con il participio perfetto, laddove D.I.T.A. sta per "deponenti intransitivi - transitivi attivi). Ciò si spiega proprio con la condizione principale di possibilità del costrutto. Il participio perfetto di un verbo deponente transitivo, infatti, ha valore attivo e il suo soggetto verrebbe a coincidere con il soggetto dalla reggente, mentre il nome in ablativo sarebbe il suo complemento oggetto. Invece il participio perfetto di un verbo transitivo attivo ha valore, come è noto, passivo, perciò il nome in ablativo è senza problemi il suo soggetto; lo stesso dicasi con i verbi deponenti intransitivi, che hanno il participio perfetto attivo ma intransitivo, e quindi il nome in ablativo è senza problemi il suo soggetto. I verbi intransitivi attivi, ovviamente, non hanno il participio perfetto (tranne che per formare la forma impersonale passiva dei tempi derivati dal perfetto: ventum est = si venne).
Bravo ihihih......!!!!!
RispondiEliminahai fatto il latino XD
Perfetto =D
RispondiElimina;)
RispondiEliminaBravo Cristian!!!
RispondiEliminaSperiamo che in classe tu riesca ad esprimerti così... ;O)
Grazie prof. !!! I problema è ke mi blocco e non riesco a dire niente ... Speriamo ke magari riesco a parlare ihihihihih :)
RispondiEliminadevi mettere il mio commento sul participio !!!!!!!!!!!
RispondiEliminasintassi del participio
RispondiElimina-PARTICIPIO SOSTANTIVATO
quando non concorda con nessun altro termine
della frase
corrisponde a un sostantivo ed è autonomo
-PARTICIPIO ATTRIBUTIVO
il participio ha funzione di aggettivo e concorda in genere numero e caso al sostantivo a cui si riferisce
Si declima come un agg. della 2^ classe a una uscita
Indica una condizione permanente del soggetto preso in considerazione
-PARTICIPIO PREDICATIVO
molto simile a quello attributivo
il participio predicativo indica una condizione MOMENTANEA del soggetto preso in considerazione
-PARTICIPIO CONGIUNTO
nella sua funzione verbale corrisponde ad una subordinata implicita (temporale, causale,concessiva)
Si ha quando il participio presente o perfetto di un verbo attivo, deponente o semideponente concorda in genere numero e caso con un elemento della proposizione reggente (sostantivo,pronome,ecc..)
fonte wikipedia
Molto bene, Massimiliano!
RispondiEliminaSperiamo che oltre a saperli, li saprai anche riconoscere quando li incontri...
;O)
Le varie funzioni del cum :
RispondiElimina1) Cum temporale :La congiunzione latina cum con il verbo all'indicativo ha valore temporale ed indica un fatto contemporaneo a quello espresso dalla reggente. Corrisponde cioè alla congiunzione italiana "quando".
Nelle narrazioni storiche si trova spesso usato cum con il congiuntivo, che prende il nome di cum narrativo. L'italiano traduce il cum narrativo con "mentre", o con il gerundio semplice, quando il congiuntivo è imperfetto; con "dopo che" o con il gerundio composto, se il congiuntivo è piuccheperfetto.
2) Cum correlativo : nelle frasi coordinate, il cum si trova in correlazione con tum: cum...tum, "come...così", "non solo...ma anche"
3) Cum causale : Come si vede dagli esempi che seguono, il cum può introdurre una proposizione causale, che italiano si esprime in forma esplicita con frasi introdotte da: "poichè, dato che, in quanto, dal momento che", ecc.; in forma implicita con un gerundio.
4) Cum concessivo : Cum con il congiuntivo può avere anche il valore concessivo. La frase concessiva si traduce in italiano con "benchè, sebbene, quantunque" e il congiuntivo, oppure con il gerundio preceduto da "pur".
5) Cum avversativo : si traduce con mentre e si trova sempre con il congiuntivo.
Ottimo Alice!
RispondiEliminaL'importante è riconoscerne il valore sintattico...
VERBUM NARRANDI
RispondiElimina-Si dice che cesare verrà
-Cesar dicitur venturus esse
*il soggetto della proposizione soggettiva italiana viene reso nella principale latina
In latino i verbum narrandi, nel presente e nelle forme derivate dal presente, se reggono una proposizione dichiarativa sono costruiti impersonalmente. Inoltre questi verbi non possono essere tradotti impersonalmente quando siamo in presenza di tempi composti e di perifrastica passiva